La Lacciada
Cucina Tipica Regionale, tempo carnevalesco.
“La Lacciada” detta anche “paradella” o “cotiscia”, a seconda dei paesi della Brianza.
E’ l’odore dei tortelli, semplicissimi dischi di pasta fritti nell’olio bollente e passati nello zucchero
prima di essere messi in tavola. Che quest’uso delle paste fritte sia lombardo e molto
antico ce lo raccontano testi che risalgono addirittura al 1500 e come tutte le cose
semplicissime, è squisita solo se ben fatta.
RICETTA:
Fare una pastella non troppo lenta con acqua e farina e lasciarla riposare almeno
un’ora. Preparare sul camino la fascina per fare il fuoco (i büscaj) e prima di
accenderlo mettervi sopra “il padellott” di rame stagnato e versarvi un dito d’olio (un
tempo era di ravizzone o di linosa).
Quando tutto è ancora freddo rovesciarvi dentro la pastella che deve essere in parte
sommersa dall’olio e dar fuoco ai “büscaj”, ma un fuoco tale che avvolga tutto il
tegame appeso alla catena del focolare. La pastella si sarà così completamente
distesa sul fondo restando molto sottile.
Nella cottura si rigonfia, e quando è dorata da una parte si infila con la forchetta e si
rivolta in modo che si dori dalle due parti, e appena pronta si mette sul piatto.
Qualcuno la inzucchera leggermente, ma è molto migliore “nature”.
Nell’Alta Brianza si fa con l’acqua, altrove con il latte, e le dosi, a seconda della
quantità di liquido richiesto dalla qualità della farina sono circa:
gr. 200 di farina bianca
¼ di litro di latte o acqua
un pizzico di sale
Nella Bassa Brianza si fa con il latte, e si aggiunge 1 uovo, ma la più classica è la
lacciada di acqua e farina.
Bibliografia:
La Lombardia in cucina – Ottorina Perna Bozzi
Vecchia Brianza in cucina – Ottorina Perna Bozzi
“Lacciada o lacciadett ?”