Peperone di Voghera
Peperone di Voghera nome dialettale, Püvrón biänc äd Vugherä
UN PO’ DI STORIA
Il peperone veniva coltivato a Voghera già dalla seconda metà dell’800. La diffusione di questa coltura ebbe il suo culmine tra il 1920 e il 1940 negli orti limitrofi al torrente Staffora. La notevole produzione ne consentì anche l’esportazione verso la Germania.
Purtroppo la coltivazione intensiva e circoscritta nell’area alimentò la proliferazione di specie fungine tipiche dei terreni argillosi che, verso gli anni ‘50, portarono alla progressiva diminuzione della vitalità delle piante.
Grazie a coltivatori tenaci ed appassionati che continuarono a coltivare il peperone presso orti privati, specialmente in paesi limitrofi a Voghera, ne fu garantita la conservazione della semente e la sopravvivenza dell’ecotipo. Nel 2006 è iniziata la selezione del seme ritrovato, che ha consentito una piccola produzione negli ampi terreni pianeggianti, sabbiosi e ricchi di minerali lungo gli argini del Po.
La ricerca delle caratteristiche organolettiche e morfologiche del peperone è stata avviata da un gruppo di produttori e dalla Condotta Slow Food Oltrepò Pavese, in collaborazione con diversi Istituti di ricerca. Nel 2008 è nata l’Associazione di tutela e valorizzazione del Peperone di Voghera (PepeVo). Le aziende che vi aderiscono sono per lo più gestite da giovani agricoltori e seguono un disciplinare rigoroso: tutto ciò ha consentito il riconoscimento del prodotto come Presidio Slow Food.
LE SUE CARATTERISTICHE
Il Peperone di Voghera è di forma regolare, quasi cubica, con quattro costolature di cui una più prominente. E’ di media grandezza, trilobato o quadrilobato, con apice leggermente infossato, polpa fine, compatta e dolce. E’ di colore verde molto chiaro, per questo denominato da sempre “bianco di Voghera”: durante la maturazione il verde diventa giallo intenso con sfumature aranciate ma la polpa sottile resta consistente e mantiene le sue caratteristiche.
Stagionalità: si semina a metà febbraio e si raccoglie nel mese di luglio inoltrato.
…ed al palato ?
Il sapore è dolce e delicato, grazie ad un elevato contenuto di zuccheri e ad una ridotta percentuale di acqua che lo rende molto digeribile. Le costolature possono essere piccanti ma, se rimosse, la polpa rimane dolce.
Ecco alcune nostre preparazioni:
“Riso Carnaroli mantecato al Peperone di Voghera” riproposto ogni anno;
“Crostatina integrale, cremoso alla Mascherpa d’Alpe della Valsassina, Peperone di Voghera in agrodolce e arrostito” (2023)
“Chips di pane, spuma di “Strachìn quàder” della Valsassina, Peperoni di Voghera in agrodolce e granella di Nocciole del Piemonte Igp sabbiate “(2024)