Peperone Corno di Bue di Carmagnola

Blog

Il Peperone corno di bue di Carmagnola è un PRESIDIO Slow Food 

PRODOTTO e ZONA DI PRODUZIONE: Peperone corno di bue di Carmagnola – Carmagnola a circa 30 Km a sud del capoluogo piemontese

Conosciuta in Europa da poco più di un secolo, la peruviana pianta del peperone giunse a Carmagnola all’inizio del Novecento.

Introdotta dal lungimirante orticoltore Domenico Ferrero di Salsasio, oggi Carmagnola è una delle capitali italiane di quattro diverse tipologie di peperone:

  • il quadrato (quasi un cubo con quattro punte),
  • il corno o lungo (un cono molto allungato),
  • il trottola (a forma di cuore),
  • il tomaticot (un peperone tondeggiante schiacciato ai poli come un pomodoro, detto tomatica o pomatica nei dialetti subalpini).

L’oggetto del Presìdio è il lungo, nel Carmagnolese da sempre chiamato corno di bue. Un peperone che ha colori splendidi (giallo intenso o rosso vivace) e forma conica molto allungata (oltre i 20 cm) con tre o quattro lobi.

Si coltiva su terreni pianeggianti, limosi e sabbiosi. La semina avviene dall’ultima decade di dicembre all’inizio di aprile; i trapianti sotto tunnel cominciano all’inizio di febbraio, mentre per il pieno campo occorre aspettare fino a maggio. La concimazione è prevalentemente organica. La raccolta, scalare, è effettuata manualmente, con sacco a spalla, a partire dalla fine di luglio e prosegue fino a fine ottobre. Il peperone corno di Carmagnola ha sapore dolce, polpa spessa, consistente e carnosa, che migliora con la conservazione.

Il Presìdio è stato avviato nel 2000, quando la varietà corno di bue era svilita dall’abitudine di conferirlo all’industria conserviera. Il Presìdio è partito assegnando ai produttori 20.000 piantine che sono state coltivate secondo un disciplinare di produzione severo.

Ogni anno, ai primi di settembre, Carmagnola ospita la “Sagra del Peperone”, un evento importante non solo per la valorizzazione del prodotto tipico, ma anche per le bellezze artistiche e culturali della città.

Ogni anno, lo chef Gilberto, lo acquista direttamente dai produttori piemontesi e lo propone sulla tavola del Ristorante La Piana con preparazioni che ne esaltano il suo profumo e le sue caratteristiche di qualità e genuinità.